Copertine d’enigmi: il messaggio della soglia

Elsa Morante. Lo scialle andaluso e Il mondo salvato dai ragazzini

Elsa Morante non solo indica le immagini di copertina per le sue pubblicazioni, ma pretende un controllo quasi ossessivo delle note biografiche, delle foto, dell’impaginato e, addirittura, della collana e del prezzo. Il controllo riguarda anche tutte le ristampe e le edizioni economiche, o tascabili.

Tutte le edizioni dei libri di Elsa Morante presentano qualcosa di speciale e unico.

I libri di Elsa Morante, nel loro volto e aspetto, portano sempre segni significativi, tracce sorprendenti e dichiarazioni di guerriglia poetica. Ad esempio appena dopo la tragica morte, nel 1962, del giovane pittore americano Bill Morrow, che Elsa Morante aveva conosciuto a New York e fatto venire a Roma e con cui aveva stretto un legame d’amore, le copertine dei racconti de Lo scialle andaluso (1963) e della raccolta poetica Il mondo salvato dai ragazzini (1968) recano suoi dipinti (la raccolta poetica si apre con un «Addio» in memoria di Bill). La sua morte – si è gettato dall’Empire State Building – è uno dei dolori più grandi e senza soluzione dell’esistenza di Elsa Morante.

Elsa Morante lo scialle andaluso
Elsa Morante, Lo scialle andaluso, Einaudi, Torino 1963. In sovraccoperta: Ritratto di E.M. 1961 di Bill Morrow.
Elsa Morante il mondo salvato dai ragazzini
Elsa Morante, Il mondo salvato dai ragazzini, Einaudi, Torino 1968. In sopracoperta: Le sbarre di Bill Morrow.

 

 

Nelle edizioni dei libri si perpetuano per anni, sulle copertine, la forza della sua arte e la memoria: il ritratto di Elsa Morante che campeggia sul volume Lo scialle andaluso e che la ritrae di spalle, su un balcone fiorito, con uno scialle in testa, e il gatto sulla spalla veggente e custode, pare preso dall’alto e in volo.

Autentici capolavori sono poi le note biografiche che scrive sulle alette delle sovraccoperte. Per il volume Lo scialle andaluso scrive: «La biografia di E.M. è troppo folta di avvenimenti ordinari e straordinari per riassumerla in questo spazio. Basti dunque sapere che E.M. è nata per caso a Roma, da genitori italiani di opposte provenienze. E che rifiuta di dire la sua età anagrafica perché non crede alle età anagrafiche». Per il volume Il mondo salvato dai ragazzini scrive: «E.M. è tuttora vivente, e abita a Roma nell’unica compagnia di un gatto. Le sue amicizie (poche) le trova a preferenza fra i ragazzini, perché questi sono i soli che si interessano alle cose serie e importanti. Gli adulti, in massima parte, si occupano di roba trita e senza valore.

In politica, E.M. è (fino dalla nascita) anarchica: CIOÈ ritiene che il potere degli uni sugli altri viventi (di qualsiasi potere si tratti: sia esso finanziario, o ideologico, o militare, o famigliare, o di qualsiasi altra forma, origine e pretesto) è la cosa più squallida, miserabile e vergognosa della terra».

Elsa Morante. La storia

Un discorso a sé merita il romanzo La Storia, pubblicato nel giugno del 1974, attesissimo e che suscita immediatamente infinite dispute e critiche e lodi. Ebbene, Elsa Morante esige in copertina un’immagine (particolare di una fotografia di Robert Capa della serie sulla guerra civile spagnola con il cadavere di un bambino riverso a terra su un cumulo di macerie) senza mezze misure, di morte e massacri e disvalore della Storia (con la S maiuscola), e a piè di pagina la scritta «Uno scandalo che dura da diecimila anni» che non fa che confermare ciò che vediamo: l’infamia dell’intera Storia quale esercizio cruento di Potere e di Forza. Rispetto all’originale di Robert Capa l’immagine fotografica è poi, per volontà dell’autrice, tutta virata in rosso sangue. Infine, Elsa Morante pretende e ottiene che il volume esca da subito in edizione economica, in brossura (non cartonato e non sovraccoperta) nella collana degli «Struzzi» così da avere un prezzo contenutissimo che ne

Elsa Morante La storia
Elsa Morante, La Storia, Einaudi, Torino 1974. Prima edizione. In copertina un particolare di una fotografia di Robert Capa.

renda possibile l’acquisto al più gran numero di persone, soprattutto agli studenti sempre in pene e dolori d’economia. Non era mai accaduto prima.

Il libro nella sua interezza e dimensione è prodotto d’intelletto e politico anche nel prezzo e nell’attenzione sociale, con il rifiuto di convenzioni editoriali e strategie o calcoli di mercato. «La Storia – è scritto sul retro copertina – vorrebbe parlare a tutti, in un linguaggio comune e accessibile a tutti».

Nelle edizioni e ristampe successive, fino a oggi, la frase «Uno scandalo che dura da diecimila anni» non compare più, eliminata, appena fu possibile, dall’editore.

(Terza parte – segue)

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