Per la gente del posto era l’amico del dittatore, arrivato in nave dalla Russia.
“Puah il farangi!”, sentenziavano, sperando che da
un momento all’altro si sciogliesse come neve al sole.
Il marabù usava la testa come un trespolo,
mentre la scimmia colobus tentava di spulciarlo coi denti, ma inutilmente.
Insomma, detto tra noi, quello lì non c’azzeccava davvero niente con l’Africa!
Un bel giorno il dittatore e la sua rivoluzione sparirono.
La gente stanca di avere lo “straniero” tra i piedi,
al grido di “Menghistu ladro! Lenin ladro!”, depose la statua,
e rinchiuse in un deposito l’ospite indesiderato.
Rimozione della statua di Lenin. Addis Abeba 25 maggio 1991 Foto di L.Spadano